03 febbraio 2006

Storia di un manico/1.

Ecco la prima puntata -- scritta in molte sere -- della miniserie Storia di un manico.
Che cos'ha di straordinario questa storia, che infine parla del restauro di un pezzo di legno?
L'essere, prima di tutto, un restauro partecipativo ovvero portato avanti avvalendosi dei consigli e dell'esperienza di persone che partecipano attivamente alla vita dei newsgroup su Usenet, in particolare:
  1. it.hobby.fai-da-te
  2. it.arti.musica.strumenti.chitarra
Senza i consigli e l'aiuto di alcuni di loro avrei probabilmente iniziato con il piede sbagliato, mentre fino ad ora le cose sono andate bene.
C'è una metafora, un'ambivalenza che mi torna sempre in mente quando cerco informazioni su Usenet e nella Internet in genere: la rete non solo come insieme delle interconnessione tra punti ma come oggetto fisico che si stende con le sue maglie sotto l'equilibrista che cammina su un filo, e senza la quale ogni passo avanti sarebbe un passo verso l'ignoto.

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Prologo

Ho partecipato ad un'asta su Ebay per un manico scalloped. Per chi non lo conoscesse, ne ho parlato in un mio precedente post e comunque, in estrema sintesi, si tratta di una manico la cui tastiera, anziché essere piatta, è stata scavata. Gli scavi hanno una forma arrotondata.

Il principale vantaggio che ho percepito quando ho provato un manico di questo genere (ed in genere è il vantaggio percepito da tutti) è stata la minore (quasi nulla) fatica nella formazione di note e accordi, soprattutto dall dodicesima posizione in avanti, che è molto usata nei solo.
Il motivo risiede in una banale legge fisica: per formare le corde su una tastiera iatta, devo esercitare una certa pressione per schiacciare la corda sulla tastiera fino a che essa si ferma saldamente contro il tasto in metallo.
Un conto è lo sforzo per una singola corda, un altro per un accordo sulle sei corde. Personalmente sento molto il problema anche in seguito ad un trauma distorsivo che ho subito al pollice destro, che mi causa dolori soprattutto nella formazione di barrè. Una tastiera scavata o scalloped, invece, richiede a chi suona una minore pressione sulla corda in quanto, appena la si preme contro il tasto, lo spazio della tastiera scavata aumenta l'angolo di incidenza utile e consente di avere la nota formata esercitando minore pressione.

La storia

Finita la premessa, ho vinto quest'asta per un manico (purtroppo non Fender) su cui è stato eseguito artigianalmente lo scalloping. Ecco la foto dell'asta.


Questa immagine, scattata appena portato il manico a casa, ne mostra stato e caratteristiche. La paletta è parzialmente sverniciata e priva di meccaniche, la tastiera presenta alcune macchie (forse è stata usata senza essere verniciata, così lo sporco è entrato nel legno).


Le foto sotto mostrano lo scalloping moderato sui primi 11 tasti e più profondo a partire dal 12° tasto, e il buono stato del legno.
In generale il manico si è presentato in buona salute, l'acero sembra di qualità accettabile e anche stagionato.

Ecco un close up del dodicesimo tasto.

Iniziano quindi i lavori di restauro del manico, così programmati:
  • sverniciatura completa della paletta
  • foratura paletta per viti delle meccaniche
  • pulizia dei tasti sporchi
  • verniciatura della tastiera
  • verniciatura della paletta
  • applicazione della decal con il logo "Fender Stratocaster"
  • nuova verniciatura della paletta
  • montaggio meccaniche
Per prima cosa, utilizzando carta vetrata 160 e 400 ho asportato lo strato di vernice presente sulla paletta. Questa presentava ancora segni d'uso e pertanto ho proseguito a levigare la superficie scoprendo un bell'acero chiaro.

Quindi ho coperto tutti i tasti in metallo con nastro adesivo in carta, tagliando i bordi in eccesso in modo che solo i tasti rimanessero mascherati. A questo punto con la carta 400 ho pulito pazientemente la superfiecie della tastiera dove erano presenti macchie di sporco.

Dopo l'ultima passata con la grana fina, ho proceduto a praticare i piccoli fori che alloggeranno le viti delle meccaniche.

Quindi ho iniziato a verniciare la paletta e la tastiera utilizzando una vernice acrilica trasparente a spruzzo della Saratoga.

La prima immagine mostra la primissima mano di vernice applicata alla paletta. Il resto del manico è stato mascherato con nastro adesivo in carta.


Ed ecco la prima mano di vernice anche sulla tastiera. Si vedono i tasti coperti da una striscia sottile di carta.

Le strice di carta adesiva hanno salvaguardato i tastini di metallo consentendo di verniciare la tastiera.


Sono presenti ancora segni sul secondo tasto, ma ho preferito evitare di abradere ulteriormente la superficie. L'effetto ora è molto "relic".



Ho passato molte altre mani di vernice fino ad ottenere un effetto lucido uniforme.

Successivamente mi sono occupato dell'aspetto estetico della paletta: il logo "Fender".
Sempre su Ebay ho acquistato da un utente tedesco la decal con il logo pre CBS fatto per la Stratocaster SRV Signature. A parte sono arrivati anche la signature SRV e il logo Custom Baby che non ho utilizzato, e le istruzioni per l'applicazione della decal.

L'applicazione è piuttosto semplice e richiede solo acqua calda, un paio di pinzette e un po' di attenzione: si immerge la decal in acqua per 30 secondi, si toglie la protezione posteriore della decal e la si applica sulla parte desiderata (deve essere verniciata), evitando le bolle d'aria. Con la superfiecie bagnata è possibile spostare delictamente la decal fino alla posizione desiderata.
Dopo circa 12 ore la decal è asciutta e può essere rivernicata. Ecco il risultato dell'applicazione.



Il giorno seguente, assicuratomi dell'asciugatura della decal, ho proceduto ultimando la verniciatura. Con molte mani ho ottenuto un effetto laccato.

La parte posteriore della paletta presenta i fori per le viti delle meccaniche. Su Ebay ho comprato meccaniche in linea non Fender vintage (ma ho visto che si trovano sulle Squier Bullet) perciò ho dovuto praticare nuovi fori. La foto illustra i fori pre esistenti e i segni per i nuovi fori.

Asciugata l'ultima mano di vernice ho potuto montare le meccaniche, assicurando prima gli anelli ferma pioli. Seccome il loro diametro era inferiore ai buchi presenti sulla paletta, li ho avvolti con una strisciolina di nastro adesivo in carta per formare uno spessore, e li ho fermati saldamente nei buchi. Ecco il risulato finito della paletta.

Un'altra inquadratura della paletta.

Anche la tastiera ha un effetto lucido, ma più vintage.

La paletta terminata con le meccaniche montate.

Nelle storie a lieto fine, a questo punto il protagonista avvita il manico al body, monta le corde, e inizia a suonare. Ma questa è un'altra storia, come direbbe Lucarelli.

Infatti, terminato il lavoro, ho provato a montare il manico sul corpo della mia Stratocaster, ma ho scoperto che le cose non sarebbero state così facili. Infatti il manico presenta ancora due problemi da risolvere:
  • il primo è l'altezza di circa 27 mm contro i 24 mm di misura standard, necessari per un montaggio corretto nella neck pocket del body
  • ala base il manico ha già 4 fori per le viti di fissaggio, ma i fori non sono esattamente allineati ai fori del body.
Ho cominciato ad occuparmi del secondo problema trovando una soluzione. Ho acquistato il prodotto Bison Ricostruire Legno, uno stucco bicomponente che si presenta come una pasta modellabile da inserire nel buco da tappare.
Dopo 24 h di essicazione, secondo le istruzioni, la parte trattata è pronta per essere lavorata. Non volendo rischiare di rovinare il prezioso manico, ho iniziato con una tavola di abete giuntato che avevo in garage. Ho praticato alcuni fori con una punta da legno e, attenendomi alle istruzioni, ho tappato i fori con il prodotto Bison, cercando di eliminare la pasta in eccesso.

Dopo un paio di giorni ho limato la superficie della pasta indurita e ho forato, con una punta di diametro inferiore, laddove avevo tappato il foro. Il materiale sembra tenace, e ha resistito bene alla nuova foratura, senza sgretolarsi né cedere.


Non sono tuttavia soddisfatto della resa materica di questo prodotto, che mi sembra asciutto, e fragile, sebbene abbia accettato una vite parker autofilettante. Pertanto ho cominciato a chiedere consigli sul newsgroup di fai da te per avere delucidazioni sul modo più corretto per turare fori nel legno.

(Fine prima parte. Continua...)

6 commenti:

Anonimo ha detto...

era l'unico commento, e positivo per giunta!...e tu? me lo cancelli...eh pippo pippo:-)

Giuseppe ha detto...

non l'ho cancellato, avevo anche risposto, eppure sono spariti entrambi.
credo sia colpa della manutenzione programmata di blogger...

Anonimo ha detto...

Complimenti per la realizzazione, veramente bellissimo il risultato finale!!! Mi hai fatto venire voglia di lavorare un manico scalloped, non ci ho mai provato :-) Filo subito a cercarne uno su cui fare esperimenti :-)

Giuseppe ha detto...

grazie, detto da te è un onore!
in effetti è una soddisfazione quando il lavoro è finito.
alla prossima!

Anonimo ha detto...

la parte di decal che non hai utilizzato, è la piu importante al fine di far sembrare la paletta piu "fender"..e cmq cita: " original contour body" bravo cmq!

Giuseppe ha detto...

ero niubbo, l'h scoperto dopo!!