09 ottobre 2006

Simpatiche canaglie.

Il petrolio scarseggia. Il petrolio è il fulcro degli equilibri in medio oriente, delle decisioni dei Paesi occidentali e della crescita di quelli orientali oriente, dove ancora si va in bicicletta ma - caspita - con quei PIL che dichiarano, presto tutti vorranno l'automobile.

In questa geografia divisa tra potenti e meno potenti, i secondi si muovono un po' come elefanti in un negozio di cristalli, e ogni tanto riemerge l'atmosfera da guerra fredda.

Mahmoud Ahmadinejad, che di lavoro fa il presidente dell' Iran, dice che il nucleare gli serve sì, ma solo a scopo energetico e quindi che non gli rompessero tanto le scatole se i suoi ragazzi arricchiscono un po' di uranio nel weekend. Poi ha questa faccia un po' così, non mette mai la cravatta, forse nemmeno ce l'ha una cravatta, sorride come dire "Tranquilli, è tutto a posto", noncurante delle sanzioni di mezzo mondo. Gli americani gli dicono di smetterla, lui sorride, partono i sottotitoli da destra a sinistra, e intanto nelle sue centrali si lavora. Tant'è.

Il nord coreano (o koreano) Kim Jong II è rimasto un pelo indietro nell'evoluzione delle forme di governo. Qualcuno dovrebbe essere così gentile da dirgli che il comunismo ce l'ha più solo Fidel, ma che con quei pezzi di ragazza che girano sull'isola, glielo si può anche perdonare. Ma, a dieci minuti di macchina dal Paese che ha la maggior diffusione di larga banda ed elettronica di consumo del mondo, parlare di materialismo storico e dominio della classe operaia suona un po' fuori moda. Tuttavia il governo coreano (o koreano?) continua la corda all'atomica. Ragazzi sinceri: mica fanno centrali, loro fanno missili ed esperimenti tipo anni '40. Lanciano un missile e quello cade come una pera. Allora fanno i test sotterranei: un botto della madonna, con rispetto parlando. La cosa non è andata giù a nessuno, nemmeno ai cinesi che se possono gli danno una mano. Figuriamoci ai giapponesi, che con l'atomica hanno avuto la peggiore esperienza possibile.

Tra l'altro, la notizia ricorda un po' la Francia e i tricchetracche di Mururoa e Papeete, a.D. 1995. Si fece un po' di rumore, poi nulla. Chissà come è andata a finire.

Gli occhi del mondo che si definisce occidentale sono tutti puntati su questi due ragazzacci e sui loro Paesi, dove mancano probabilmente l'assistenza sanitaria e la carta del diritto dei lavoratori, ma che in armamenti, eserciti e uranio non si fanno mancare nulla. E con cui il dialogo non è lo stesso che si può avere con il governo francese, per fare un esempio.
Si è tra due fuochi: perché i c.d. paesi occidentali, Bush in testa, all'estero sono aggressivi; ma tra l'ingegnere persiano e questo curioso signorotto medievale coreano pare che non ci sia molto da ridere.

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