17 gennaio 2010

Strada Gassino Bardassano [brake test].

Il loop che descrivo è divertente e costituisce un valido allenamento che può essere effettuato in meno di un'ora e mezza. 
L'applicazione Nokia Sports Tracker mi ha tradito pochi metri dopo la partenza, così non sono in grado d uploadare il percorso e la traccia GPS di questo giro. Tuttavia è abbastanza semplice: basta raggiungere Castiglione Torinese (io sono partito da Settimo Torinese, percorrendo il sentiero che corre lungo il canale Cavour), imboccare Via Mario Caudana e salire fino alla Rezza di Bardassano; da qui girare a sinistra e imboccare una strada sterrata abbastanza ampia che si chiama strada Gassino Bardassano. Come dice il nome, dopo qualche kilometo si arriva nel centro di Gassino Torinese. Da qui si ritorna al punto A.
Il primo tratto, fino alla Rezza, si percorre principalmente su asfalto, tra i tornanti che si arrampicano sulla collina in direzione di Chieri. La salita non è mai particolarmente dura. Bisogna solo fare un po' di attenzione agli automobilisti che percorrono questo tratto a velocità sostenute, soprattutto in curva.
Arrivati alla Rezza si imbocca la Strada Gassino Bardassano. Se asciutto, il fondo è duro, con un alternarsi di terra compatta e tratti ghiaia di piccolo calibro. In giornate come questa, dopo molta pioggia e neve, il fondo si presenta coperto da uno strato di fango di altezza variabile, sempre percorribile, con pochi tratti più profondi, di solito in zone all'ombra e in prossimità di neve non ancora sciolta. Fango e neve, il giro di oggi lo conferma, non sono i terreni preferiti dalle mie Small Block 8.
Dopo poche centinaia di metri, inizia la parte in discesa, sempre ampia e non tecnica, con alcuni tratti più ripidi e un paio di curve decisamente coperte di fango. Le foto qui sotto sono state scattate all'inizio della discesa, dove mi sono fermato per diminuire la pressione (molto alta) delle gomme. Come si vede il terreno è coperto di fango. Qui è facile arrivare a velocità di 50 kmh ed un paio di freni potenti e modulabili fanno la differenza tra una discesa affrontata in sicurezza e una prosaica caduta nel fango. Ancora una volta, la mia coppia di Ashima AiRotor sono stati perfettamente all'altezza della situazione, permettendomi di dosare continuamente la forza sulle leve, di calibrare specialmente la frenata anteriore, di controllare senza esitazione la traiettoria della bici, nonostante la vocazione tipicamente hardpack delle coperture.






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E' un itinerario facile e sempre percorribile che consiglio, ideale per quando ci si vuole sgranchire un po' le gambe e divertire in discesa.

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