24 febbraio 2024

Da Mocchie a Condove (MTB)

Breve salita da Condove fino a Mocchie, con il carattersitico campanile storto , ed altrettanto breve discesa a Condove.

Contrariamente ad altri percorsi nella zona, questo sentiero è per metà ben percorribile, pulito e segnalato, su una bella mulattiera; la seconda metà, che si articola nei boschi di castagno poco sopra Condove all'altezza delle condotte forzate dell'Enel, è invece abbandonato, poco segnalato e non sempre ciclabile, e richiede un po' di attenzione perché il sentiero incrocia in alcuni punti la strada statale. 

Qui la traccia su Connect. 

Sul sito MTB Settimo trovate la descrizione completa e molte immagini. 

28 gennaio 2024

Ho provato la Ineos Grenadier

Come molti appassionati di auto e di fuoristrada, ho seguito la gestazione del progetto Ineos Grenadier fin dagli inizi, il concept, la prototipazione, poi i lunghi collaudi, sia tramite la comunicazione istituzionale che su gruppi di appassionati. 

Quando la produzione è arrivata al passo finale delle immatricolazioni, in giro per l'Europa sono iniziati i tour promozionali e i test drive, che ho seguito con passione ed invidia. 

Per questo, quando ho visto che a Bardonecchia era possibile partecipare al test drive in anteprima in Italia, o almeno credo, non ci ho pensato un attimo. 

Di questa vettura esistono dozzine di articoli, recensioni, analisi ecc. , per cui vi rimando a questi per le specifiche e le caratteristiche. 

Credo che, tra tutti, questo video sia equilibrato e ben realizzato, ed è apprezzabile anche questo breve articolo, tuttavia non completamente condivisibile. 

Il concessionario Novelli ha portato in esposizione due allestimenti, il Trail Master e il Field Master (più civile), ma per il test drive era disponibile il Field Master con motorozzazione BMW 3 litri a benzina, e trasmissione automatica ZF ad 8 rapporti. 

Essendo tra i fan (virtuali) della prima ora, mi è sembrata subito familiare, tanto negli esterni imponenti quanto negli interni, con un cockpit estremamente ergonomico e comandi di ispirazione areonautica. 






Gli interni sono curatissimi, completi, rifiniti. Comodo e avvolgente il sedile anteriore. La posizione di guida è alta, con una visibilità ottimale e un solo punto cieco nei pressi nel piantone destr (ma i grandi specchietti laterali sono un utile aiuto); i comandi e la strumentazione sono funzionali, robusti, di visibilità immediata (a parte il contagiri).

All'accensione, il 6 cilindri ha un suono gradevole, quasi sornione, ma non silenziosissimo. La partenza a bassa velocità impressiona subito per la dolcezza e la progressione del motore, ma soprattutto per la velocità e la silenziosità del cambio, con cui si arriva alla sesta marcia in pochi secondi, senza accorgersi delle cambiate.  




Se si affonda il piede con più decisione, il turbo benzina è eccezionalmente pronto e reattivo, con un'accelerazione che mostra i quasi 300 cavalli sotto il cofano, e che spinge con vigore questo veicolo da quasi tre tonnellate. Ne risentono i consumi, sui 5-6 km al litro, ma non si sceglie il Grenadier per risparmiare carburante.

Sul web trovate descrizione minuziose tanto dei comandi nella plancia centrale e sul tetto, quanto delle funzionalità del display. Ne cito solo due: inclinometro digitale e profilo altimetrico del paesaggio. Per il resto, niente fronzoli, niente touch, niente ADAS: pulsanti robusti di ispirazione areonautica (per certi versi ricorda la cabina di un elicottero), indicazioni chiari e ben visibili, inserimento delle ridotte con leva meccanica, old school.   

Il test è stato prevalentemente su strade asfaltate di montagna ma c'è stata la possibilità di affrontare qualche breve tratto innevato, piazzali fangosi e un passaggio sterrato. Poco per farsi un'idea completa, ma sufficienti per capire che il controllo di trazione funziona egregiamente e che, nonostante lo schema da fuoristrada duro puro con telaio a longheroni e ammortizatori a balestre, la vettura garantisce un buon comfort anche su pietre, buchi e dossi. 

Lo sterzo, molto demoltiplicato, richiede un minimo di tempo per familiarizzare ma offre un angolo di sterzata ragguardevole: non si può dire che la Grenadier la giri in un fazzoletto ma penso che sarebbe a suo agio nei tornanti stretti più di competitor con lo stesso passo: le critiche mosse allo sterzo mi sono sembrate pertanto poco contestualizzate. 


L'allestimento esterno, anche del Field Master, ha particolari notevoli: dai grandi fari di profondità sulla calandra anteriore alla scaletta sul portellone posteriore.



Un ringraziamento a BiAuto Novelli di Settimo torinese per la gentilezza, la disponibilità e la professionalità. 

26 novembre 2023

Lanzo Punta Croce -

Un'uscita che si ispirava alla traccia pubblicata nel 2013 su questo post di mtbtrail, e che si è rivelata fallimentare, e decisamente da sconsigliare.

Volendo credere alla buona fede dell'autore del post, posso presumere che in dieci anni di eventi atmosferici e mancata manutenzione, il sentiero si sia rovinato a tal punto da renderlo semplicemente impercorribile in discesa. 

In sostanza,  partenza nei pressi di Lanzo come da traccia qui sotto; dopo una salita impegnativa (1000 m D+) al monte Turu, su un fondo pietroso, si arriva al passo della Croce dove c'è un riparo con tettoia e onestamente una vista discreta. 


Da qui inizia il sentiero della discesa che, a parte i primissimi metri, non quasi mai ciclabile, spesso a causa di massi e pietre in mezzo alla già poco visibile traccia, motivo per cui lo abbiamo percorso quasi tutto, con molta fatica, in portage. Solo nel momento in cui la ciclabilità migliora, il sentiero finisce e viene sostituito da un lungo tratto di discesa asfaltata. 

Il peggio del peggio. Da evitare.

26 febbraio 2023

Punta Melmise Grange Vernet - MTB

Dopo un primo tentativo, disorganizzato , di avvicinamento, mi sono organizzato per cercare di raggiungere la cima, sulla quale sorge una specie di antenna quadrata ben visibile dal centro di Bardonecchia.

Il vantaggio di questa escursione è che praticamente sempre al sole perché esposta a sud e quindi molto pulita. Ed infatti, a parte qualche chiazza sotto l'ombra degli alberi, il fondo della strada militare, ora chiusa al traffico (purtroppo) è stato quasi interamente pulito fino ai 1900 m di altitudine; dopodiché i tratti innevati sono diventati un po' più frequenti e la neve più spessa e molle, rendendo la salita più faticosa. 

A 2100 m di altitudine, quindi a poca distanza dall vetta che è a 2303 m slm, mi sono dovuto fermare perché sia la salita che la discesa sarebbero state inutili e faticose. 



La prima volta che ho percorso questa strada, come discesa avevo percorso il sentiero che porta a Borgo vecchio (lo stesso che faccio in salita per guadagnare velocemente quota). Questa volta, su indicazioni di un gitante, ho optato, al crocevia per Pian delle Stelle, per il sentiero che porta a Grange Vernet e poi a Borgo Vecchio. Non entusiasmante ma comunque veloce e divertente. L'alternativa da provare è il sentiero scosceso che scende in cresta verso Borgo Vecchio.



Qualche foto della gita.



































Il video della salita e della discesa.


La traccia GPS registrata con il Garmin