09 gennaio 2011

Freeride: da Sassi a Superga e ritorno, nel fango.

Escursione a Superga per l'Epifania. Salita su parte della traccia del Rosmarino, arrivo alla Basilica, discesa lungo il Thermos e l'ultima parte del sentiero 61.
Fango da vendere, e per fortuna era freddo.
Ecco la traccia GPX (grazie a Luke60).

Superga Freeride: Thermos e 61 at EveryTrail


Un paio di clip registrate con la GoPro Hero (HD, ma non sembra finché non riesco a editare video in formato nativo: con la codifica si perde tutto!)

Riding in the mud: Collina di Superga


04 novembre 2010

Don DeLillo, Cosmopolis.

Chi segue il mio blog e in particolare le recensioni di libri, sa che sono un lettore abbastanza ostinato e determinato a chiudere l'ultima pagina dei volumi iniziati. Questa volta, attratto da un consiglio un po' maldestro, sono incappato in una delle pochissime opere che ho deciso di chiudere e riporre sullo scaffale ancora lungi dall'ultima (penosa) pagina.

Salutato da molti -- non solo dalla marchettara quarta di copertina -- come il capolavoro definitivo del Maestro (su cui non esprimo giudizi in mancanza di una conoscenza più approfondita), ho iniziato a scorrere Cosmopolis con un sensazione di angosciante deja-vu: quella provata durante la (faticosa, estenuante) lettura de L'ammezzato di Nicholson Barker, ambientato, come Cosmopolis, tra le strade di New York.
In mancanza di meglio, entrambi i libri possono essere inseriti nella (temo popolosa) categoria delle pippe mentali. Ma torniamo a Cosmopolis.

Per la trama, vi rimando come sempre al link sopra. Una storia vera e propria non c'è: troviamo l'esile e pretestuoso viaggio in auto del protagonista (una figura innovativa come l'acqua calda: yuppie, palestrato, che scomette in borsa contro una valuta straniera) per le trafficate strade di New York lungo le quali incontra (evento del tutto insensato dal punto di vista del calcolo delle probabilità: siamo a New York o a Vercelli?) le donne della sua vita. Un percorso interiore, quindi, inutile, scontato e lungo come uno sbadiglio. I pochi dialoghi -- non so se per traduzione o in origine -- sono imbarazzanti nel loro manierato artificio; i personaggi sono la quint'essenza dei cliché da film degli anni 80: la fatalona elegante, la guardia del corpo che non sorride mai, il genio dei computer; mi spiace non essere arrivato alla fine per vedere se c'erano anche il nobile decaduto, lo scienziato pazzo e un licantropo.

A cosa serve questo libro? Ha due scopi: farvi addormentare velocemente e poter dire, durante una conversazione, di aver letto qualcosa di DeLillo. La spesa non giustifica lo scopo: le Pagine Gialle sono gratuite e forniscono lo stesso supporto ipnotico, mentre le conversazioni letterarie, ahimé, sono diventate piuttosto inusuali.

Da evitare.

-----
Scheda libro:
Don DeLillo, Cosmopolis
Editore: Einaudi
Collana: Supercoralli
Traduttore: Pareschi S.
Pagine: 180
ISBN: 880616466X
ISBN-13: 9788806164669
Data pubbl.: 2003

24 ottobre 2010

Susa, sentiero 559



Sabato mattina, all'insegna di un insperato bel tempo, escursione da Susa sul versante sud del Roccia Melone fino all'alpe Tour, quindi discesa sul sentiero 559, molto tecnico e impegnativo, e quindi di grandissima soddisfazione.
Qui sotto il tracciato creato da EveryTrail grazie alla traccia GPX registrata da Garmin di Glaucos.

Susa, sentiero 559





Qui invece l'album di foto scattate da Mauro.

19 ottobre 2010

Costruzione di un kit di spurgo per freni MTB.

Introduzione.
Lo scorso weekend, dopo aver letto/visto numerosi tutorial sullo spurgo di impianti frenanti, mi sono deciso ad effettuarne uno su un freno ne aveva bisogno.

Kit di spurgo autocostruito.
Non essendo ancora disponibile il kit specifico per i miei freni, me lo sono autocostruito con i seguenti componenti:

- n° 1 deflussore da flebo con roller, acquistato in farmacia per 1,20€


- n° 1 siringa da 20 ml, farmacia, 0,60€

- n° 2 innesti portatubi filettati marca Eurokit (http://www.eurokitlucca.it/ashop/default.asp), da 4 e 5 mm, uno per la pompa e uno per la pinza, acqistabili in negozi di modellismo per 1,70 - 2 €. Queste misure variano a seconda di marche e modelli, non sono valide per tutti i freni.


- 1 confezione di liquido freni dot 4 da 300ml, circa 6€, utile per dieci spurghi o anche più.

Ed ecco la foto del kit autocostruito.




- parte 1, in alto: siringa per aggiungere liquido all'impianto. Si utilizza un pezzo di tubo del deflussore, un capo lo si innesta alla siringa, l'altro ad uno dei due raccordi portatubi (a seconda del diamtro di ingresso del vostro freno). Il roller del diffusore si usa come blocco per strozzare il tubo e fermare l'afflusso di liquido. la siringa va riempita di liquido dot 4.
- parte 2, in basso: si utilizza il tratto iniziale del deflussore (quello che si innesterebbe nella flebo); si taglia il tubo a 20-25 cm e lo si innesta all'altro raccordo portatubi, a seconda della dimensione del foro di spurgo. è in questo contenitore che si raccoglie il liquido di scarto dello spurgo.

Il diagramma qui sotto rappresenta lo schema del sistema di spurgo, con la direzione del fluido.



Postazione di lavoro.
Bisogna lavorare in un posto pulito e attrezzato, non c'è storia. E, se possibile, spurgare impianti smontati dalla bici per avere tutto a portata di mano. Io ho predisposto una specie di banco spurgo, costituito da un vecchio adattatore pm-is che ho stretto in una morsa (e a cui ho fissato la pinza con un bullone) e da un punto di fissaggio della leva (non visibile in foto, un vecchio manubrio va benissimo). In questo modo, pompa e pinza sono vicini e ben gestibili.


Togliamo le pastiglie dalle pinze per evitare di ungerle e inseriamo uno spessore tra i pistoncini.

Procedura di spurgo.
Attrezzi e straccio pulito alla mano, ho proceduto effettuando lo spurgo come indicato dal costruttore, ovvero:
  • riempire la siringa di dot4
  • eliminare le bolle d'aria in essa presenti (proprio come fanno i dottori)
  • avvitare l'innesto al foro di spurgo della pompa  (i serbatoi hanno un foro chiuso da una vite)
  • innestare il tubo del serbatoio di scarico al foro della pinza
  • cominciare ad iniettare lentamente il fluidonella pompa
  • far defluire il fluido dalla pinza.
Altri costruttori raccomandano l'opposto, ovvero di iniettare il fluido dalla pinza e farlo uscire dalla pompa. Seguite sempre le istruzioni dei freni, da bravi, eh.

Ad ogni modo, è stato necessario utilizzare tutta la quantità di dot4 inserita nella siringa perché dal tubo del deflussore (trasparente) continuavo a vedere piccole bolle d'aria. Assicuratevi che davvero non ci siano più bolle d'aria.

Quando non si vedono piu bolle, l'operazione puo' dirsi conclusa. con il roller si chiude il tubo della siringa in modo da bloccare l'afflusso di liquido e aria, velocemente si svita l'innesto , si riavvita la vite con l'oring e si pulisce la pompa e la leva. poi si svita l'innesto dalla pinza e si richiude pure quello, pulendo tutto.
Il fluido di scarto NON si butta nel tombino perché è inquinante, né si rimette nella bottiglia perché è igroscopico: lo si conserva.

Conclusioni.
Il tempo impiegato è di circa 20 minuti. prendendoci la mano, magari ci si mette di meno, ma non serve avere fretta. è un'operazione semplice, se e solo se avete manualità, attrezzi giusti e una postazione comoda.
Ha funzionato? sì, ora l'impianto frena bene.
ne è valsa la pena, economicamente? non tanto per il kit di spurgo (10 euro contro i 15-20 di quelli commerciali) ma sicuramente per l'autonomia e il risparmio della manodopera.

08 ottobre 2010

Monte San Giorgio, Sentiero dei cinghiali.

Escursione effettuata sabato 2 ottobre 2010 con alcuni amici del forum.
Qui il percorso mappato da EveryTrail con la traccia gpx di un Garmin.

Monte San Giorgio, Sentiero dei cinghiali


EveryTrail - Find the best

Le immancabili foto, di gruppo e non:

Arrivo alla chiesetta, pochi metri sopra il rifugio alpino

L'ingresso della chiesetta

Crocefisso



E un bel video registrato con la action cam di Luca che mostra bene la natura del terreno che si trova sul sentiero dei Cinghiali.


cinghiali6

05 ottobre 2010

Nuove (vecchie) auto.

Sono state aggiunte nuove foto alla raccolta They used to be cars. Le auto erano parcheggiate in Canada, Grecia e California. Non tutte sono state individuate: informazioni aggiuntive e correzioni sempre gradite (così come i commenti).